Aggiungi un posto a tavola che c’è un virus in più

Chi si struggesse al pensare a quale cibo possa essere un sicuro riparo contro il COVID-19 può stare tranquillo: di scudo sicuro non ce n’è nemmeno uno. Vi sono suggerimenti e indicazioni, ma nulla che ci sollevi dalla fatica di essere responsabili di noi stessi.

Sicuramente è utile aumentare le nostre scorte di vitamina D, perché la popolazione italiana è mediamente carente di questo nutriente, in particolar modo la fascia più anziana. Fra l’altro il prolungato confinamento in casa ha verosimilmente aumentato questa carenza, visto che ha diminuito la nostra esposizione al sole, che è invece essenziale affinché il nostro organismo riesca a sintetizzare questa molecola.

La vitamina D, oltre ad essere essenziale per il metabolismo delle nostre ossa, è anche importante per avere una risposta immunitaria adeguata, questo però non vuol dire che ci protegga dal Coronavirus.

La vitamina D è definita liposolubile, ossia che scioglie nei grassi e gli alimenti che maggiormente ne contengono sono i pesci grassi, come aringa, salmone, tonno, oppure alimenti ricchi di lipidi, come il tuorlo d’uovo, burro e fegato.

Vi sono altre molecole che possono rafforzare le difese immunitarie, come la vitamina C, oppure proteggere le membrane delle nostre vie respiratorie, ed è il caso della vitamina A. La vitamina C è compagna fedele degli agrumi, ma anche del prezzemolo, dei peperoni, delle fragole e dei kiwi; mentre la vitamina A appartiene al regno animale e la si trova nei grassi animali, mangiando burro, formaggi, uova, fegato o pesci grassi. Anche il latte e le carni sono fonti di questa vitamina, ma le concentrazioni sono inferiori a quelle che troviamo nei cibi citati prima.

I vegetali colorati in rosso o arancione, sono invece ricchi di β-carotene, la provitamina A, che, una volta ingerita, il nostro corpo trasforma in vitamina A.

Con ogni probabilità però, la cosa più utile a ridurre il rischio di contrarre il COVID-19 è la prudenza, mentre l’alimentazione può aiutarci a mantenere efficiente quella complessa macchina metabolica che è il nostro corpo.

Più ancora che rimpinzarci di vitamine a casaccio, è importante ricordare che la malattia ha colpito più duramente le persone in sovrappeso o obese, quindi è utile cercare di mangiare meno e meglio, riducendo il sale, gli zuccheri semplici, aumentando frutta e verdura (fonti di vitamina C e provitamina A). E uscendo all’aperto quando c’è il sole, si sintetizzerà vitamina D e, se si fa attività fisica, si dimagrirà.

Redatto da: Filippo Rossi
Ricercatore Scienze Dietetiche Applicate
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore