Caccia all’uovo

L’uovo è l’alimento fonte di proteine a più alto valore biologico. Vanta tutti gli amminoacidi essenziali nelle giuste proporzioni, tant’è che viene utilizzato come alimento di riferimento per valutare il valore biologico (ovvero la qualità proteica) di altre fonti proteiche. Oltre che di proteine, l’uovo è ricco di micronutrienti quali vitamine tra cui, le vitamine B12, A e D e minerali, tra cui ferro, iodio, selenio e fosforo. Proprio in virtù dei nutrienti che contiene, l’uovo è un alimento molto interessante, tanto che il secondo venerdì di ottobre di ogni anno ricorre la “giornata mondiale dell’uovo”, arrivata lo scorso 8 ottobre al venticinquesimo anno di celebrazione.

Nonostante l’uovo sia un ricco di nutrienti essenziali, per anni il suo consumo è stato sotto i riflettori perché associato ad un aumentato rischio cardiovascolare a causa del contenuto importante di colesterolo. Infatti, un uovo ne contiene circa 220 mg, una quantità molto vicina ai 300 mg massimi giornalieri che le raccomandazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) consigliano di non superare. Tuttavia, negli anni si è potuto osservare che il consumo di uova nelle giuste quantità e frequenze non sia associato ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari, contribuendo solo marginalmente ad aumentare il colesterolo ematico. Inoltre, le uova sono ricche di proteine, antiossidanti e colina, tutti componenti associati ad una minore pressione sanguigna e concentrazione di omocisteina, fattori di rischio per l’infarto.

Considerando anche i disturbi metabolici e vari tipi di cancro tra cui, quello all’ovaio, alla vescica e dell’apparato gastrointestinale, non vi è, ad oggi, associazione tra consumo di uova e un maggior rischio di sviluppare queste patologie, anche se queste scoperte sono differenti a seconda della popolazione di riferimento. Non c’è una chiara spiegazione a riguardo, ma probabilmente abitudini alimentari che si associano al consumo di uova, come, per esempio, l’abbinamento tipicamente americano di uova e bacon, alimento ad elevato contenuto di acidi grassi saturi, potrebbe spiegare questo maggior rischio. Un’altra motivazione probabile, ma ancora da studiare, potrebbe riguardare il diverso processo produttivo che subiscono le uova, che differisce per esempio tra Stati Uniti ed Europa, che potrebbe in qualche modo alterare le proprietà nutrizionali di questo alimento.

La relazione tra consumo di uova e diabete invece necessita di ulteriori chiarimenti, al momento per questi soggetti è consigliato un consumo moderato di uova.

Le Linee Guida per una sana alimentazione raccomandano un consumo settimanale pari a 2-4 uova, distribuite nell’arco della settimana e in alternanza alle altre fonti proteiche, come legumi e carne bianca.

Redatto da: Margherita Dall’Asta – Ricercatrice Scienze Nutrizione Umana
Rossella Dodi -Biologa nutrizionista

Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore

Stefano Marventano, Justyna Godos, Maria Tieri, Francesca Ghelfi, Lucilla Titta, Alessandra Lafranconi, Angelo Gambera, Elena Alonzo, Salvatore Sciacca, Silvio Buscemi, Sumantra Ray, Daniele Del Rio, Fabio Galvano & Giuseppe Grosso (2019). Egg consumption and human health: an umbrella review of observational studies. International journal of food sciences and nutrition.

Sophie Réhault-Godbert , Nicolas Guyot and Yves Nys (2019). The Golden Egg: Nutritional Value, Bioactivities, and Emerging Benefits for Human Health. Nutrients.