Cameriere, una mosca nel piatto: subito signore
Un buon modo per convincere un bambino recalcitrante a mangiare il suo brodo di verdura, potrebbe essere quello di dirgli che l’alternativa è un bel piatto di larve di insetto. Tenebrio molitor per la precisione, due parole che prese singolarmente potrebbero essere utilizzati per denominare auto o moto sportive, ma che, messe insieme, indicano un insetto, Coleottero ci tiene a far sapere lui, che ama cibarsi di farine di cereali e legumi.
Questo animaletto a sei zampe è arrivato primo nella corsa a farsi autorizzare come insetto commestibile nell’Unione Europea. Da gennaio 2021 è infatti possibile mangiarne le larve, ma non il medesimo una volta cresciuto e diventato adulto. Oltre che come uniche protagoniste in snacks e chips, le larve di T. molitor potranno figurare come ingredienti di biscotti, integratori per sportivi e piatti a base di legumi o pasta. E mentre si potranno sgranocchiare prodotti costituiti solo da larve, quando queste vengono retrocesse al ruolo di ingredienti fra i tanti, il loro contributo non potrà superare il 10% del prodotto.
Ma chi dovesse mangiare questo cibo, cosa si troverebbe a ingerire? Il report EFSA indica nelle proteine il principale nutriente (56-61% sul tal quale), seguito dai grassi (25-30%, di cui quelli saturi si collocano tra il 4 e il 9%).
L’utilizzo negli integratori per sportivi è giustificato da un contenuto in aminoacidi essenziali superiore a quello della carne, tra questi molto importanti sono gli alti livelli degli aminoacidi ramificati, importanti per le sintesi proteiche muscolari.
È difficile diventare diabetici mangiando larve di questo Coleottero, visto che gli zuccheri semplici stanno fra l’1 e il 6%, mentre per la fibra (6-7 %) il discorso è complesso, visto che trovandoci nel regno animale non possiamo pretendere di incontrare i componenti della fibra vegetale. Quella che analiticamente viene definita fibra, è in realtà chitina. Interessante composto, capace di ridurre l’assorbimento dei grassi, ma anche di generare reazioni allergiche.
Proprio la potenziale allergenicità delle larve di T.molitor, dovuta anche alla similitudine fra alcune loro proteine e quelle dei crostacei, costituisce il principale tallone d’Achille. L’EFSA, infatti, segnala il rischio che il consumo di larve di T. molitor possa indurre risposta allergica nella popolazione e particolarmente nelle persone allergiche ai crostacei o all’acaro della polvere.
Al di là però dei dati analitici, ciò che probabilmente rallenta maggiormente l’inserimento degli insetti nella nostra lista delle vivande sono ostacoli di natura culturale. A differenza delle popolazioni asiatiche, dove l’insetto è un alimento fra i tanti, nel Paese della Dieta Mediterranea trovare un insetto nel nostro piatto ci fa passare la voglia di mangiare. Figuriamoci se invece che uno, ne trovassimo tanti.
Redatto da: Filippo Rossi
Ricercatore Scienze Dietetiche Applicate
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore