Non sono solo i Gremlins a non dover mangiare dopo mezzanotte

Non siamo macchine e il nostro complicato metabolismo non è prevedibile con equazioni matematiche. Anche conoscendo quanto e cosa mangiamo, l’esito finale della nostra dieta ha sempre un certo margine di incertezza.

A fare la differenza, fra quello che dovrebbe essere e ciò che invece effettivamente risulta, ci sono anche i tempi e i modi con cui assumiamo gli alimenti.

Ad esempio: rinunciare alla colazione è un buon modo per aumentare il rischio di aumentare di peso. Arrivare affamati a pranzo, infatti, fa perdere il controllo di noi stessi, aumentando la quantità di cibo da ingerire per sentirsi sazi. Esistono poi comportamenti patologici, come lo svegliarsi di notte per mangiare, cenare tardi, o concedersi lo spuntino di mezzanotte. Questi sono tutti comportamenti che danneggiano la nostra salute in modo diretto – perché ingeriamo più energia del necessario – ma anche in modo indiretto – perché rubano ore al nostro riposo, aumentando il cortisolo ematico e, quindi, la glicemia. Sovrappeso e iper-glicemia spalancano poi la porta a malattie cardiache – come l’infarto o l’insufficienza cardiaca – e vascolari – come l’ictus o l’ipertensione.

Non conta l’area dove si vive. Studi diversi, condotti in Nazioni diverse, hanno costantemente dimostrato che le persone obese sono più abbondanti nella coorte degli affamati notturni. Questi ultimi sono persone che mangiano prima di andare a letto, anche avendo già cenato, mostrando una certa allergia verso la colazione.

A queste cattive abitudini possono sommarsene altre, come la scarsa attività fisica e il fumo.

Inoltre, va ricordato che, molto spesso, gli spuntini notturni sono costituiti da snack salati o farciti, patatine e/o bevande zuccherate. Insomma: sale, grassi saturi e zuccheri semplici, proprio tre nutrienti esageratamente presenti nelle nostre diete e che ci prendono per mano (o per la gola) al fine di condurci all’obesità, al diabete e all’ipertensione.

Un’altra moda di discreta diffusione è quella che prevede di ingerire le proteine separatamente dai carboidrati. Non sono ben chiare le motivazioni alla base di questa dissociazione, ma è assai difficile che ne derivino dei benefici, visto che, affinché la sintesi proteica possa avere luogo, è necessaria energia, la cui fonte di più versatile impiego sono proprio i carboidrati. Vi sono, anzi, interessanti studi che suggeriscono l’utilità di aggiungere una seconda dose di carboidrati rispetto a quelli assunti assieme alle proteine, per aumentare la sintesi di proteine muscolari. Questo per prolungare il periodo in cui il nostro organismo ha a disposizione sia proteine che carboidrati.

Riassumendo, si può dire che c’è un tempo per ogni cosa. L’assunzione di cibo non dovrebbe essere l’ultima attività della giornata e i vari nutrienti agiscono meglio se assunti assieme.

Quindi due spaghetti dopo mezzanotte è meglio di no, ma la doccia potete farla. Se poi vedete lo stesso il vostro corpo trasformarsi, magari con la luna piena, allora non siete dei Gremlins, ma un’altra categoria, decisamente meno simpatica.

Redatto da: Filippo Rossi
Ricercatore Scienze Dietetiche Applicate
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore