SOS spreco alimentare: la risposta dei progetti RICIBIAMO E RS360

Nel mese di febbraio si celebra la “Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare”, un tema di primaria importanza oggi. La Prof.ssa Lucrezia Lamastra della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Dott.ssa Miriam Bisagni, sociologa e presidente dell’Associazione “Piace cibo Sano”, da tempo promuovono iniziative per sensibilizzare la popolazione su questo tema generando importanti ricadute a livello nazionale.

Prof.ssa Lamastra, cosa rappresenta lo spreco alimentare oggi? Quali sono gli step della filiera alimentare che incidono maggiormente sullo spreco di cibo?

Lo spreco alimentare oggi rappresenta un paradosso, se da un lato ci permettiamo di dare talmente poco valore al cibo da buttarlo nel cestino, dall’altro la denutrizione è un problema ancora lontano dall’essere risolto. Se mi chiedete di chi sia la colpa, è davvero difficile dare una risposta. I dati dimostrano che lungo la filiera si spreca un po’ dovunque (dal campo alla tavola), per motivi diversi e alle volte con poca consapevolezza, ma non è facile trovare il colpevole. Tutti siamo coinvolti! E se da un lato essere coinvolti ci può generare sensazioni negative, dall’altro è segno del fatto che il cambiamento possa partire anche da noi.

Dott.ssa Bisagni, l’associazione di cui è presidente che finalità ha e come agisce attivamente per limitare e ridurre lo spreco alimentare?

Piace Cibo Sano (http://www.piacecibosano.com/) è un’associazione nata allo scopo di promuovere un approccio sostenibile e partecipato dell’intera filiera agroalimentare, dove ogni soggetto, dall’agricoltore al consumatore, diventa protagonista sensibile e consapevole delle proprie azioni.
Intervenendo con progetti ad hoc per i diversi stakeholder, l’associazione, insieme ad il suo partner scientifico, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, si impegna a promuovere una filiera in grado di offrire cibo buono, di qualità, prodotto e venduto in modo trasparente, nel rispetto dell’ambiente, del territorio e delle comunità che lo abitano.

Una delle tematiche centrali delle nostre attività è il contrasto allo spreco alimentare. All’interno del Piano Nazionale Prevenzione degli Sprechi Alimentari (PINPAS), nel 2013, nasce quindi “RicibiAMO chi ama il cibo non lo spreca”, un’iniziativa volta a promuovere l’adozione di semplici pratiche anti-spreco sia nella ristorazione che a livello domestico, tramite la distribuzione di family bag per l’asporto e la conservazione del cibo avanzato, oltre che l’organizzazione di un contest culinario aperto a tutto il territorio nazionale che premia le migliori ricette anti-spreco. Nell’ambito della ristorazione, il contrasto allo spreco alimentare è uno dei punti chiave inseriti nel decalogo del progetto Ristorazione Sostenibile 360°, un percorso di certificazione e miglioramento verso la sostenibilità a 360 gradi, destinato al settore HoReCa. Questo progetto punta ad invitare tutti i ristoratori ad attuare buone pratiche tra cui, la pianificazione attenta degli acquisti e il loro stoccaggio, l’impiego creativo di ingredienti nella loro totalità, l’offerta di porzioni variabili a seconda delle esigenze del cliente e la gestione degli avanzi.

Che cosa è il progetto RS360 e quale impatto ha nella nostra comunità questa iniziativa?
Il progetto Ristorazione Sostenibile 360 (https://www.ristorazionesostenibile360.it/), unico in Italia, nasce e si sviluppa con lo scopo di rendere concreta la sostenibilità in uno dei settori cardine del tessuto socio-economico italiano, la ristorazione.

Esso permette al ristoratore di autovalutare la propria realtà in termini di sensibilità ambientale, economica e sociale, e sulla base dei risultati ottenuti di adottare un modello di gestione volto al miglioramento continuo e rispettoso delle priorità, tempi e risorse della realtà stessa.
Confrontando le proprie performance con i dieci punti centrali del programma RS360, il ristoratore è in grado di comprendere meglio che cosa sia la sostenibilità nella ristorazione e di andare incontro alle attuali esigenze di mercato.

Inoltre, il progetto rappresenta anche un importante strumento di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo dei consumatori italiani nel percorso verso lo sviluppo sostenibile del nostro paese.

Quali sono gli strumenti e le iniziative che oggi RS360 promuove, quali le prospettive future del progetto e quali sono i risultati che si auspicano di ottenere tramite queste iniziative?

Dalla sua nascita ad oggi il progetto è in continua evoluzione, e con esso anche gli strumenti messi a disposizione di ristoratori e comunità. Grazie al supporto scientifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile, OPERA, sono state realizzate una web app ed una mobile app per Android e IoS.

La prima utile per l’operatore del settore HoReCa al fine di misurare in autonomia la sostenibilità della propria realtà e determinare eventuali margini di miglioramento. La seconda permette al ristoratore di comunicare il proprio impegno sostenibile all’esterno e al consumatore di individuare le attività aderenti in una zona di interesse e valutarle dal punto di vista della sostenibilità, attraverso la condivisione di feedback e recensioni.

Con questo progetto vogliamo creare una solida rete di ristoratori virtuosi che comprenda l’importanza dell’essere sostenibili, per loro, il loro territorio e tutte le generazioni future.

Redatto da:

Margherita Dall’Asta -Ricercatrice in Nutrizione Umana
Rossella Dodi -Biologa nutrizionista

Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore